FORMAZIONE DEL MEDICO, IL MEDICO E LA PESTE NERA

Chi voleva conseguire una buona formazione come medico doveva onorare il suo maestro; lo doveva stimare ed essergli devoto come ai genitori.

Quando il maestro intraprendeva l’ istruzione di qualcuno, doveva accertarsi che esso fosse degno delle sue disposizioni ed insegnamenti.

Il maestro doveva insegnare ai meritevoli senza uno stipendio e con assiduità.

Non doveva insegnare formule di lozioni nocive e non doveva neppure insegnare a procurare aborti. Un medico, quando visitava il malato non doveva orientare il suo cuore verso la moglie, non soffermare gli occhi sulla figlia o sulla serva: ciò infatti secondo l’ uomo medievale accecava il cuore.

Egli solo, doveva essere al corrente della malattia che gli era stata confidata: talvolta infatti il malato rivelava al medico ciò che invece si vergognava di confessare ai famigliari.
 
 

Doveva allontanare la propria mente dalla lussuria, e doveva guardarsi dalle inebrianti delizie del mondo che disturbavano la mente e rafforzavano i vizi del corpo. Un medico medievale doveva trovare profitto dalle lezioni senza annoiarsi cosicché, se gli capitava di perdere i libri, la memoria gli poteva venire in aiuto. Non doveva normalmente essergli di fastidio visitare malati di qualunque tipo così da essere sempre più abile nella pratica.

Doveva essere umile, di buon carattere, amabile. Ai malati poveri dovevano prestare gratuitamente le loro cure. Se il medico stesso però si trovava in condizioni di bisogno, poteva accettare i doni che gli venivano offerti.


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