CITTA ED ECONOMIA IN DEPERIMENTO
LA VITA NELLE CASE E NEI CAMPI
In Italia, e particolarmente in Liguria, era scoppiata una gravissima pestilenza.
In una casa dove vi era un malato gli altri abitanti morivano della stessa malattia dopo poco tempo e qualsiasi cura era vana.
Anche gli animali come le persone si ammalavano di quella terribile malattia.
Nei campi non si sentiva una voce, nei pascoli i pastori non fischiavano più, i lupi non assalivano le pecore, le galline e le oche non avevano più alcun pericolo da temere. I seminati passato il tempo del raccolto, aspettavano il mietitore, le vigne cadute ormai le foglie, restavano cariche della loro uva.
Una città raggiunta dalla peste è una città fantasma, case vuote o sbarrate, saccheggiatori, botteghe inoperose, strade infestate da cadaveri, grandi fosse comuni.
Nessuno andava più in giro, non si vedevano più ne assassini ne banditi, eppure i cadaveri dei morti non si potevano contare. I luoghi prima adibiti ai pascoli furono trasformati in cimiteri, e le case dove vivevano gli uomini, divennero covi di belve.
Tutta la città, non aveva altro da fare se non
portare i morti a seppellire.
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