Linvestitura
I cavalieri inizialmente venivano chiamati paggi e dopo i 14
anni venivano nominati scudieri; giunti i 21 anni di età il
giovane veniva investito cavaliere. Al postulante un cavaliere più
anziano consegna la spada. Segue poi, quasi sempre, un gran colpo,
assestato dal padrino sulla gota o sulla nuca del giovane. Prova
di forza, oppure come interpretarono alcuni, maniera di fissare
un ricordo. Di fatto, i poemi, mostrano volentieri leroe
che si sforza di non piegare sotto quel rude colpo: lunico
che un cavaliere debba ricevere senza restituirlo. Infine, una
manifestazione sportiva, terminava spesso con la festa. Il nuovo
cavaliere balzava a cavallo e correva a trafiggere o ad abbattere
con un colpo di lancia, una panoplia, fissata a un palo: "La
quintana". Nella prima età feudale, col termine cavaliere sindicava,
una condizione di fatto, un vincolo giuridico. Cavaliere era
colui che combatteva a cavallo con l'equipaggiamento completo;
inizialmente egli dipendeva da un signore, in seguito veniva
consacrato eseguendo un rito di santificazione. In breve la
Chiesa, cercò di trasformare lantica consegna delle armi
in un sacramento, assegnandoli un compito ideale, legittimava lesistenza
di quell "ordine" di guerrieri e in pari tempo
forniva a tale classe sociale la giustificazione di una
supremazia sociale. Prima che il futuro cavaliere riprendesse la
spada posta sullaltare, gli era di solito chiesto un giuramento, il quale precisava i
suoi ordini.
Il Torneo
Intorno al XIII secolo era nata la pratica dello scontro di gruppi contrapposti allinterno del torneo:
Gli storici si sono interrogati a lungo se
questi giochi (tornei) servissero per laddestramento e per
le tattiche
militari. Le varie persone che partecipavano al torneo (cavalieri,
trovatori, araldi, giullari) non cessavano mai di pubblicizzare
queste lotte dicendo che erano una scuola di coraggio e di lealtà;
lo proponevano anche come insegnamento dei valori cristiani
cercando di presentarlo come addestramento per le crociate e come
occasione durante la quale ci si poteva accordare per la
spedizione oltremare; la Chiesa ,a proposito dei tornei, non era per niente daccordo.
Le armi e loro evoluzione
Quel che caratterizzava la più elevata classe dei combattenti era lunione del cavallo e dellarmamento completo. Con landare del tempo nel XIII secolo larmamento dei cavalieri divenne più pesante e creò maggiori pericoli durante lo svolgimento dei tornei, perché quando il cavaliere cadeva da cavallo con una armatura coperta di piastre dacciaio rischiava anche la morte. Ma soprattutto fu la graduale sostituzione delle melee (mischia) con la giostra a coppie di campioni affrontatisi per ridurre la possibilità dincidenti gravi. Appena la dignità cavalleresca iniziò a diventare importante nellambito sociale e culturale, la libera confraternita di armati si trasformò in istituzione. I sovrani dei nascenti stati accentrati europei reagirono alla crisi della società cavalleresca su due ben distinti piani. Alla base della decadenza della cavalleria e della sua parziale smilitarizzazione fra Duecento e Cinquecento sta comunque il sostanziale mutamento delle tecniche militari e delle armi.