L'OSPITALITA' GRATUITA

L’ospitalità gratuita è definibile come accoglienza concessa da un ospitante ad un ospitato per periodi limitati di tempo e senza ricompensa diretta, nel rispetto però di forme interamente prefissate. All’ospite era concesso un ricovero per la notte, acqua, fuoco e cibo per gli animali, ma non era necessariamente sfamato. L’ospite gradito si vedeva assegnato il posto d’onore accanto al focolare o a capo tavola, quello meno gradito si doveva accontentare di una sistemazione più modesta. Dopo aver consumato il pasto, l’ospite veniva accompagnato a letto e in molti casi l’ospitante gli metteva a disposizione per la notte una donna della casa. Al momento del comiato il padrone di casa regalava all’ospite un dono di valore. L’ospite era ritenuto inviolabile in qualunque circostanza e l’ospitante lo proteggeva dai torti e gli metteva a disposizione tutto ciò che aveva in casa. L’ospitalità gratuita durava di solito uno, due o tre giorni: periodi più lunghi erano concessi solo in casi particolari. Questo tipo d’ospitalità si ritrova nell’Europa meridionale, occidentale e centrale nel Medioevo barbarico e nell’alto Medioevo. Spesso l’accoglienza era preceduta o interrotta da un duello o da un’altra difficile prova. A messi e ambasciatori veniva riservata un’accoglienza amichevole, a volte addirittura principesca e una sorte più o meno simile toccava anche a pellegrini, mercanti, studenti, servi, macellai, oggetto d’assalti da parte di signori avidi di notizie.Ogni giorno si avvicendavano centinaia di persone che ricevevano spesso da mangiare e talvolta anche alloggio per la notte.

 

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