I Catari erano i seguaci dell’eresia popolare dualistica . Nei paesi in cui si insediarono, i Catari vennero assumendo anche altri nomi locali diversi. I Catari sono oggi considerati l’espressione di gruppi ereticali diversi, originari della penisola balcanica, nell’Occidente europeo dove mantennero le loro originarie differenze, organizzandosi in chiese, vivacemente polemiche tra loro, ma unite e concordi contro la Chiesa cattolica. Prima tra tutte giunse in Occidente la Chiesa Bogomila, che ben presto organizzò delle diocesi ereticali in Italia ed in Francia meridionale. A questa prima Chiesa catara s’affiancò ben presto un’altra, originaria di Dragowista. I Catari della Francia meridionale aderirono alla nuova Chiesa, mentre in Italia violenti contrasti dottrinali condussero alla formazione di varie Chiese, fra le quali la più numerosa fu quella di Concorezzo, presso Milano, rimasta fedele alle dottrine precedenti, mentre anche importante, ma meno ricca di seguaci, fu quella di Desenzano, sul Lago di Garda che aderì alle nuove idee.

Bene organizzati, ben diretti nonostante i contrasti interni, i Catari non esitarono a presentarsi come valida e precisa alternativa alla Chiesa cattolica, accusata di essere carnale e corrotta; essi seppero poi abilmente inserirsi in Francia meridionale nella classe dirigente borghese e feudale, da cui ebbero appoggi e protezioni, mentre in Italia ebbero gran peso nella vita dei Comuni, giovandosi dei contrasti interni e appoggiando i ghibellini. Sotto questa così grave minaccia la Chiesa Cattolica non esitò a ricorrere all’appoggio della forza politica. Coloro che liberarono la Chiesa dall’incubo dei Catari furono i nuovi ordini religiosi mendicanti: quello dei predicatori, che condusse un’importante opera di diffusione della fede cattolica con una intensa attività di evangelizzazione e quello di San Benedetto.L’opera dei predicatori e dei minori ebbe assai più efficacia della stessa Inquisizione.

 

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