L’eresia è una tesi che in tutto o in parte nega la varietà della fede, mentre è eretico chi, pur essendo battezzato o volendo mantenere il nome di cristiano, aderisce pertinacemente all’eresia. Il concetto d’Eresia venne poi sempre più precisandosi nei primi secoli cristiani, quando, dopo le persecuzioni, nei grandi dibattiti teologici e, poi, nelle decisioni conciliari con la fissazione della dottrina della Chiesa in dogmi vennero, nello stesso tempo, condannandosi le tesi che da quella divergevano e che si dissero appunto eresie. Dopo il secolo XII con l’affermarsi sempre più netto del potere del papa in materia di fede, venne considerata Eresia ogni e qualsiasi rifiuto di obbedienza alle decisioni pontificie, mentre sotto il concetto d’Eresia vennero anche ricondotte alcune deviazioni del retto modo di vivere del clero, come la simonia e il nicolaismo, alcune pratiche contrarie od opposte ai riti della Chiesa, come la magia, la stregoneria , l’astrologia e l’esercizio di attività economiche condannate dalla Chiesa, come l’usura.

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