L'AMOR CORTESE E IL DOLCE STILNOVO

Il romanzo cortese, in quanto espressione di un amore sensuale che vede la donna come un essere da venerare, è condannato da Dante.
Egli infatti, considerando la donna un mezzo di salvezza per arrivare a Dio, sublima l'amore. Così facendo risolve il conflitto tra questo sentimento e la religione cattolica, a favore di quest'ultima. Il conflitto era nato, poiché l'amor cortese metteva sullo stesso piano Dio e la donna.

Per quanto riguarda la Divina Commedia, possiamo dire che il fine che Dante si prefigge è diverso rispetto a quello dei romanzi cortesi; questi ultimi avevano infatti una funzione di semplice intrattenimento galante, mentre l'opera di Dante risponde allo scopo di  salvare l'umanità..

Non bisogna però dimenticare che anche Dante scrive liriche d'amore di ascendenza cortese prima di passare al dolce stilnovo, dal quale poi si distaccherà. Semplificando un po’, si possono individuare nell’evoluzione del poeta fiorentino tre tappe: dapprima l'amore per Dio si manifesta attraverso l'amore per le cose esteriori, fuori di noi (amor cortese), poi come riconoscenza per i suoi doni, dentro di noi (stilnovo) ed infine, come felicità che scaturisce dalla gioia di amare Dio di per se stesso, felicità che trasferisce l'amore sopra di noi, ricongiungendolo a Dio.

Back