La
chanson-de-geste
Parallela
all'attivismo culturale delle universitas di Paris, e contemporanei alla produzione
trobadorica occitanica, è la grande fioritura delle "chansons de geste",
in lingua d'oil. Si tratta di poemi epici. Il nome "chansons" accenna
al modo della loro diffusione, per piazze e corti, attraverso il canto di una
categoria specializzata di giullari. La specificazione "de geste"
ne designa il contenuto, celebrativo delle imprese di un personaggio o di una
stirpe nelle lotte feudali e nelle guerre nazionali e di religione, dei cristiani
occidentali contro l'islam. I loro versi, ottosillabi in una fase arcaica (di
cui resta solo documento la "Chanson de Gormont et Isembart"), poi
più spesso decasillabi ("Chanson de Roland") o dodecasillabi ("Chanson
de Willelme"), sono legati in lasse dall'assonanza nei testi più antichi,
più tardi dalla rima.
La linea del canto si ripeteva uguale per ogni verso, o per ogni coppia di versi,
con alla fine della lassa una cadenza conclusiva, rappresentata in poche chansons
antiche da un ritornello, in molte e più recenti da un eptasillabo femminile
sciolto da assonanza o rima. Risale a Jean Bodel (autore di una "Chanson
des Saisnes", c.1200), la designazione degli argomenti propri alla chansons,
con il termine complessivo di "materia di Francia" in contrapposizione
alle altre due "materie" proprie alla narrativa romanzesca del tempo
(quella "di Roma" e "di Bretagna").
Una ulteriore suddivisione si deve a Bertran de Bar-sur-Aube. Egli visse tra
la fine del XII e l'inizio del XIII secolo. Scrisse due chansons-de-geste: Chanson
de Girart de Vienne e Aimeri de Narbonne: sulla gesta narbonese di Guglielmo
si innestano elementi appartenenti (secondo la classificazione tradizionale
della materia epica, da lui stesso esplicitamente fissata) agli altri due cicli,
della regalità e dei vassalli ribelli. Per Bertran dunque la "materia di
Francia" era suddivisa in tre cicli definiti su base dinastica:
·
1) gesta dei re di Francia: i poemi che cantano le imprese di Carolus
il Grande e dei suoi paladini (es. "Chanson de Roland"), e di qualche
suo predecessore o successore, da Clodoveo a Ugo Capeto;
·
2) gesta di Guarino di Monglana: ciclo narbonese, i poemi che esaltano
le imprese compiute contro i saraceni invasori da un lignaggio feudale del mezzogiorno
francese, che ha i suoi eroi più rappresentativi in Guglielmo d'Orange e in
suo padre Amerigo di Narbona;
·
3) gesta di Dudone di Maganza: i poemi
che evocano i conflitti interni del feudalesimo, impersonati da baroni rivali
tra loro o ribelli al sovrano.